sabato 5 dicembre 2009

Il giallo dei derivati acquistati dal Comune

- di Calcestruzzo

Tranquilli, nessuno ne saprà quanto basta, per fare un'analisi completa, sotto il profilo amministrativo e contabile.
Gli strumenti finanziari derivati, per i quali il Comune ha avuto un'osservazione dalla Corte dei Conti, resteranno un oggetto misterioso, del quale non si saprà a sufficienza, per scriverne.
L'Amministrazione ha rassicurato, con una pacca virtuale sulla spalla, i cittadini che avevano espresso il desiderio di conoscere a fondo la fattispecie, non per polemizzare, ma per capire.
In definitiva, nessun rischio a Senigallia, per i contratti derivati stipulati dal Comune, che non rappresentano, nel caso concreto, strumenti speculativi rischiosi, a differenza di quanto accaduto in altri Comuni. Questo il messaggio. Crederci o lasciare (perdere).
Prima di tirare il definitivo sospiro di sollievo, rilevo che purtroppo non sono riuscito a capire dettagliatamente di cosa stiamo parlando, o meglio di cosa si tratta, malgrado la richiesta di chiarimenti sia stata fatta e la risposta sembri precisa. Mancano molti dettagli, invece.
Ignota, malgrado le richieste, e le ricerche svolte su internet e sul bilancio, resterà la delibera o la determina con la quale si è deciso di provvedere alla stipula del contratto per i derivati.
Inoltre, da quel poco che è dato sapere, potrebbe essere stato stipulato un contratto "Interest rate cap" ovvero che mantiene un mutuo, che è a tasso fisso, in mutuo a tasso variabile, fino a che l'Euribor non supera la soglia del tasso fisso o un'altra soglia prestabilita. Tale "assicurazione" viene pagata ratealmente in rate semestrali ( se è al 0,34% per indenterci il Comune per la prima rata semestrale ha pagato per l'assicurazione un importo di circa € 3.000,00).
Quando si sostiene che il tasso complessivo risultante (cioè il tasso variabile del mutuo più il tasso del derivato) è stato inferiore al tasso fisso chiesto dalla banca per il mutuo, si rileva che tale confronto potrebbe non essere completo ed utile, per farci capire il rischio o se il Comune alla fine ci avrà guadagnato, perchè in periodi di tassi crescenti (2006) è normale che il tasso Euribor sia inferiore al tasso fisso. Bisognerebbe sapere se il mutuo o i mutui messi in sicurezza siano di 5 anni, come il derivato, o di durata maggiore.
Nessuno conoscerà a fondo questa vicenda, e si brancolerà nel buio, fino a quando ai cittadini non sarà consentito di conoscere tutto quello che chiedono di sapere e di partecipare, maggiormente.
Due le possibilità: bere tutto o criticare, senza avere basi per farlo.
In entrambe le ipotesi, vince chi tiene il banco.
Esercitare il diritto di critica costruttiva è impossibile, se non ci sono tutti i dati.
Complimenti a chi tiene il banco.
Per ora.

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