sabato 25 luglio 2009

Dio ci salvi dagli appuntamenti elettorali!



Dio ci salvi dagli appuntamenti elettorali!

Lungi dall’essere un momento di confronto in cui si tirano le somme sul benessere conquistato, non da pochi ma da tutti; sulla qualità della vita; potenzialità occupazionali per i giovani; stabilità economica; ambiente preservato; integrazione sociale; consolidamento delle attività economiche; diffusione della cultura (quella vera) e della informazione (quella vera), come sempre si stanno trasformando in affannose rincorse ad un: “di tutto, di più”.

Ad un fare scomposto che non si sa bene dove conduca e quali vantaggi possa portare alla città futura.

Pochi giorni fa’, tre ex-assessori - Alfio Albani, Luigi Rebecchini e Francesco Stefanelli - hanno posto una questione solo in apparenza di “lana caprina”: il mancato rispetto del Piano d’Area, approvato a suo tempo dal Consiglio Comunale, da parte dei progettisti del nuovo quartiere “Sacelit-Italcementi”.

Qual era il principio ispiratore di quel Piano?

La consapevolezza che ogni decisione deve essere subordinata al benessere collettivo.

Ciò vale sempre, ma soprattutto quando si ha a che fare con il consumo del territorio.

Nel caso Sacelit, la piazza sul mare ad uso della popolazione e dei turisti e il parcheggio ad uso del centro storico e dei pendolari avrebbero costituito i vantaggi che compensavano il costo collettivo di cedere l’area al profitto privato.

Le regole della buona amministrazione stabiliscono che sempre debba essere definito, quantificato e difeso il beneficio che compensa il costo che la collettività sopporta cedendo ciò che le appartiene: cinque ettari in riva al mare (Sacelit); abitazioni, qualità della vita, fertili terreni agricoli (cosiddetta “complanare”, perché non lo è, e variante arceviese); frazioni di lungomare (ex-colonie Enel); vivibilità e terreni (terza corsia e nuovo casello autostradale); piazze cittadine ed edifici pubblici (Piano Cervellati); insperati, possibili “polmoni verdi” lungo la via più inquinata della città (ex-colonie dei ferrovieri).

E allora, mostrarsi capaci di difendere un Piano d’Area non è questione di lana caprina. Significa dimostrare di aver a cuore i problemi dei cittadini.

Di “tutti” i cittadini.

Né vale quanto afferma l’amministrazione (a proposito: perché parla la Sindaca e non l’assessore competente?) che, accettando di seppellire il Piano, dice, contrabbandandola per una conquista, di aver potuto spremere l’impresa di costruzioni portando gli oneri di urbanizzazione a 20milioni di euro.

E invece raddoppiare gli oneri – del resto, puramente virtuali perché calcolati ai prezzi di listino e non di mercato - significa solo opere più costose, non necessariamente migliori: e infatti la nuova viabilità prevista è un insulto alla città. Significa costi aggiuntivi per l’impresa, prezzi ancora più alti per le abitazioni e dunque, come sempre, speculazione edilizia anziché residenze.

Amministratori, saper difendere un Piano d’Area vuol dire dimostrare coi fatti di saper governare una città. Vuol dire dimostrare di essere un’amministrazione capace di avere a cuore – che so - i problemi delle famiglie che vedono chiuse le scuole delle frazioni.

Di avere a cuore i tragici problemi creati a (troppi) abitanti dalla (cosiddetta) complanare.

Di saper bene che ai bei lampioni collocati lungo una curva nascosta del Misa devono far seguito lampioni, magari meno belli, collocati alla Cesanella per rendere meno buie le notti delle famiglie senigalliesi “di serie B”.

Ma forse, anche se non ci salverà dagli appuntamenti elettorali, sotto elezioni il buon Dio farà comparire i lampioni come per miracolo.


Mariangela Paradisi


SARDELLE, SGOMBRI, PANNOCCHIE E SEPPIE

Nel Foro Annonario e nei suoi paraggi si vende da oggi pesce fresco, e non solo.

Le allegorie nel Forum saranno il sale nel brodetto dei nostri vizi e delle nostre virtù, raccontato per capire, nutrire e magari cambiare, con tonno al naturale, con un po’ di passata e con dita in tastiera, aggiungendo sardelle q.b., a destra e manca. Chi seppe fu il gigolò e spigolò uno zuppo di terra per scrivere con l’inchiostro marrone, fino ad accendere per lo strofinio un fuoco lento e pennivendolo. Verità a scottadito, campate in aria, cotte e mangiate, appena uscite dall’acqua, a crepapelle, spine sgombre e cocce di pannocchia comprese.

E’ facile scrivere delle inefficienze e della cattiva amministrazione nell’amministrazione privata ed in quella pubblica, locale e non solo, e di questa situazione di crisi economica e sociale. E’ facile lasciarsi andare e trovare ampio consenso sulla constatazione ovvia degli effetti della crisi che vediamo tutti i giorni.

Più difficile, ma utile, è attirare l’attenzione ed indagare alla radice il problema della stasi e della rassegnazione che viviamo, e delle difficoltà oggettive che si trovano per vivere semplicemente del proprio lavoro, per avviare un’attività o per mantenere in vita i servizi pubblici fondamentali, e realizzare la nostra personalità fino a sentirci attori del nostro destino.

Lo scopo dell’operazione di ricerca e di analisi che sarà documentata in queste pagine, comunicato dopo comunicato, è quello di enucleare in forma scientifica e non astratta i nostri problemi veri, in modo da capire, questa sarà la conclusione, che dovremmo tutti curare maggiormente gli interessi collettivi. Questo è ciò che manca. Manca la partecipazione democratica attiva, e in questo silenzio predomina l’individualismo. I problemi comunali, e non solo, si risolvono rimboccandoci le maniche, tutti, e partecipando attivamente, nelle associazioni o dove preferite.

Il Forum aspetta ardentemente quindi adesioni dai Senigalliesi interessati ad impegnare il proprio senso civico in una delle azioni che proporremo.

Per agire serve tempo, e la famiglia ed il lavoro lo assorbono quasi per intero, è vero.

Ecco perché il primo comunicato è dedicato alle problematiche locali dell’infanzia e della scuola.

Ne seguiranno altri, specialmente sulla Complanare, sulla superfetazione di svincoli inutili che costellano il progetto, che potrebbero favorire la nascita di altre case e altro traffico, poi scriveremo tutta la verità documentata che potremo sull’urbanistica che conosce una memorabile espansione edilizia, e fotograferemo il deserto totale che contraddistingue tutto il resto dell’economia locale.

Ma il primo focus come anticipato è dedicato ai bambini, il futuro del mondo, e ad un assente ingiustificato, dai condomini in cui viviamo: il nido familiare.

Chi l’ha visto?


FOCUS SOCIALE:

PERCHE’ E’ COMPLICATO APRIRE UN NIDO CONDOMINIALE O FAMILIARE ?

A causa dell’eccessiva espansione edilizia, Senigallia sarà sempre più pervasa da condomini, e da mamme costrette a rinunciare al proprio tempo libero ed al lavoro a tempo pieno per seguire i figli in tenera età, perché non tutti possono permettersi una retta per il nido, pur avendo il reddito superiore alla soglia ISEE utile, eppure non è ancora decollata l’esperienza dei nidi condominiali, forse per difficoltà burocratiche, o forse per altre ragioni.

Per quanto riguarda la Regione, la Provincia ed il Comune, non risultano reperibili e dettagliatamente documentate, nei siti istituzionali, esperienze in atto o elenchi di operatori accreditati e beneficiari degli appositi contributi statali, a differenza di quanto accade in altre realtà, leggere per credere: www.venetoperlafamiglia.it

Soprattutto non è chiaro, né divulgato, cosa bisogna fare per aprire questa attività, come attrezzare i locali, come gestire i collaboratori, e dove formarli professionalmente. Risultato: mancano i nidi condominiali e familiari e i genitori si arrangiano.

Alla faccia degli aiuti alle famiglie!

Per puro spirito civico di servizio, sono di seguito gratuitamente riportate le azioni che servirebbero per avviare una sperimentazione ed aprire uno o più nidi familiari, che rendano magari gli abitanti dei condomini più aperti alla socializzazione fra loro, offrendo a tutti la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro, grazie all’unione, che fa la forza.

Chi non può permettersi di pagare una retta per il nido dovrebbe poter accedere all’opportunità di lavorare insieme ad altre mamme e gestire un nido familiare, non tanto per avere un guadagno in concorrenza con gli altri operatori del terzo settore, ma almeno per far risparmiare dei soldi a chi ne ha pochi, nella logica del baratto del tempo e del danaro fra chi non riesce a mandare avanti una famiglia senza un minimo di auto sostegno, e senza rinunciare al lavoro.

La famiglia non è un lusso, ma la risorsa fondamentale in cui investire per un futuro migliore.

Nei siti internet sotto indicati sono reperibili tutte le informazioni utili per dare un’idea della questione; per portare avanti la battaglia per la creazione a Senigallia di una rete di nidi familiari avremmo esperti volontari disponibili a redigere progetti e relazioni, e ci servono gruppi di condòmini o associazioni determinati ed interessati ad avviare una sperimentazione su ampia scala e presentare un progetto in Comune, nei termini che saranno nel prosieguo spiegati.

La questione non è di poco conto, perché sono stati recentemente stanziati finanziamenti statali per le Regioni in modo da incentivare e favorire lo sviluppo e la sperimentazione dei nidi familiari o condominiali:

v. http://job24.ilsole24ore.com/news/Approfondimenti/2009/06/25/19_A.php?uuid=c8e97dbc-614a-11de-9575-32a4fea0782f&DocRulesView=Libero

Nelle Marche è in corso una fase di sperimentazione:

http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/mozioni/pdf/moz339_8.pdf

http://www.infanzia-adolescenza.marche.it/numeri_e_parole_03.asp

La sperimentazione era stata prevista con la l.r. 9/03 e con il Reg.13/04:

v.http://www.servizisociali.marche.it/AREETEMATICHE/InfanziaeAdolescenza/Normativa/Regionale/tabid/1122/Default.aspx

Altre Regioni hanno esperienze già avviate e spiegano per filo e per segno come fare per aprire una struttura, per contattare strutture esistenti e formare gli operatori, oltre a specificare quale è il titolo di studio necessario, i requisiti strutturali degli alloggi, e come gestire gli adempimenti fiscali:

LOMBARDIA

http://62.101.84.161/spazioregione/SRINTERNET.nsf/0/268ddf526e3ba069c125716c0032ec8e?OpenDocument

VENETO

http://www.venetoperlafamiglia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=82&Itemid=177

Come si può capire, puntare sui nidi familiari significa non parificarli ai nidi comunali, ma introdurre deroghe che permettano per esempio di mettere a norma i locali e di acquisire una minima professionalità degli operatori senza costi eccessivi e senza mettere a rischio la sicurezza e la qualità del servizio.

Radio 24 ha recentemente dedicato una puntata della trasmissione “Salvadanaio” al tema dei finanziamenti per i nidi condominiali e alle difficoltà burocratiche che certe volte sono frapposte. E’ possibile ascoltare l’audio della trasmissione alla pagina, per farsi un’idea:

http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=asili-nido-mamme-lavoro-tagesmutter-famiglia-risparmio-neonati

I Comuni, in attesa della stabilizzazione della sperimentazione promossa dalla Regione, potrebbero sopperire alla domanda di servizi, autorizzando in via transitoria lo svolgimento delle attività di nido condominiale, nel quadro della sperimentazione, già in atto in alcuni Comuni, autorizzando singoli soggetti o gruppi organizzati all’interno di cooperative sociali o associazioni già esistenti o da costituire.

Il primo passo è quello di presentare un progetto dettagliato presso il Comune e quindi ottenere l’autorizzazione in via transitoria ad avviare il progetto, come sperimentale. Il Comune potrebbe opporre la mancanza di una specifica regolamentazione, e la necessità di far rispettare agli asili condominiali gli stessi gravosi standards strutturali ed organizzativi prescritti per gli asili nido nella normativa regionale. Se ciò accadesse, sarà necessario rimodulare il progetto, fino a trovare un accordo, in quanto sarebbe irragionevole sbarrare la strada ad un’iniziativa che ha il favore di tutta Europa (il fenomeno è diffuso non solo nell’Italia del Nord, ma soprattutto in Scandinavia e nel resto dell’Europa continentale).

Attualmente, i programmi dell’ambito territoriale sociale miseno e del Comune senigalliese non risultano ricomprendere questo tipo di sperimentazione, ma forse questo non è un buon motivo per non tenere in considerazione proposte innovative e finanziate. Bisognerebbe provare, nel comune interesse, a creare una rete di nidi familiari, come format, per chi lo vorrà applicare.

v. http://www.ambitoterritorialesociale8.it/

Alla luce dell’esperienza delle altre Regioni, e con il supporto di esperti indipendenti, riuniti nel Comitato, forse questa esperienza potrebbe decollare, anche a Senigallia, ed un progetto sperimentale magari proposto da un’associazione o da un gruppo di genitori potrebbe fare da volano per la nostra Regione e divenire buona prassi fattibile e sbloccabile, se sarà seguito dagli enti locali in ottica collaborativa e costruttiva, anche in modo da far intercettare i finanziamenti statali previsti, di cui è unanimemente avvertito il bisogno, in questo periodo di crisi.

Se nessuno si farà avanti, l’idea rimarrà sulla carta, in attesa di qualcuno che sappia coglierla.


FOCUS SULLA SCUOLA:

IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE, NELLE FRAZIONI

La Corte Costituzionale con sentenza 200/2009 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di due punti dell’art.64 del D.L. 112/2008, convertito in legge 133/08, che prevedevano una competenza statale sull’individuazione di criteri, tempi e modalita’ per il dimensionamento della rete scolastica, e misure necessarie a ridurre i disagi derivanti dalla chiusura o accorpamento di scuole nei piccoli Comuni.

Il testo della sentenza della Corte Costituzionale è pubblicato nella seguente pagina:

http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?sez=ultimodep&Comando=LET&NoDec=200&AnnoDec=2009&TrmD=&TrmM=

In altre parole, la Corte ha stabilito che lo Stato non può scendere nei dettagli su come e dove risparmiare, perché il dimensionamento scolastico va definito dalle Regioni, nel quadro degli obiettivi di risparmio e dei criteri generali di dimensionamento che lo Stato può definire, senza scendere troppo nel particolare, però.

Il sistema dell’istruzione, della formazione e del lavoro soffre per la politicizzazione intrinseca al sistema, per le cappe ideologiche che hanno a volte portato al conflitto a colpi di leggi, tra i promotori delle riforme volute dagli ultimi Governi, e per una disorganizzazione figlia del conflitto e del mancato decentramento delle competenze e delle funzioni.

Si prevede il taglio delle classi con meno di 14 alunni, si lasciano bidelli e insegnanti in soprannumero, in attesa di sapere cosa fare, e non si informatizzano gli istituti comprensivi.

Gli uffici scolastici sono le risorse da valorizzare ed accorpare, per risparmiare, e non le classi.

Gli istituti comprensivi potrebbero essere unificati e potenziati per dare più servizi di qualità ed informatizzati alle scuole e meno burocrazia cartacea inutile.

Si potrebbe avere anche nelle scuole un’amministrazione digitale e si potrebbero garantire risparmi ben superiori rispetto a quelli che derivano al taglio delle classi.

Invece di tagliare le classi, possono essere unificati gli uffici scolastici, che sono estremamente frammentati.

Si potrebbe così mantenere in essere tutte le scuole delle frazioni, che sono la ricchezza e la vita stessa che rinasce, nelle colline e nelle campagne.

Abbiamo un istituto comprensivo a Senigallia nord, uno a Senigallia centro ed uno a Senigallia sud, come se nel 2009 sia complicato per chi vive alla Cesanella, per esempio, spostarsi a Senigallia per un’iscrizione od una pratica scolastica.

Tre bilanci, tre Direttori, tre segreterie, tre siti internet, tre di tutto.

Unificando gli uffici, secondo un piano finalizzato a salvare le classi e la qualità dell’amministrazione scolastica, con una maggiore informatizzazione e mettendo a disposizione il personale liberato dai compiti finora gestiti “con la tripla” si potrebbero individuare risorse umane e soldi da destinare ai plessi, come referente per la didattica e per il coordinamento.

Gli investimenti per l’edilizia scolastica, per la didattica e per la formazione sono prioritari e fondamentali, per dare alle nuove generazioni la capacità di affrontare un mondo del lavoro sempre più selettivo e specializzato.

Il dimensionamento scolastico, come quello delle strutture sanitarie e sociali, e non solo, passa sempre attraverso dolorosi tagli alle classi, ai posti letto ed ai fondi sociali, e mai si accorpano o si unificano gli uffici, ce ne siamo accorti?

L’auspicio è che dopo la sentenza della Corte, alle Regioni sia permesso di razionalizzare ed informatizzare la burocrazia degli uffici frammentati e sovrapposti delle AATO, delle strutture sanitarie, sociali, scolastiche e non solo, lasciando stare in pace le scuole delle nostre frazioni che danno vita al territorio anche con il volontariato dei genitori e delle associazioni !


FOCUS CULTURA:

LA TUTELA DELLA VECCHIA CIMINIERA ALL’EX SACELIT

Viveresenigallia http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=207383 ha pubblicato un articolo in cui la Presidente della Provincia dichiara di trovare giusto che la vecchia ciminiera rimanga al suo posto come un topos architettonico che testimoni ai cittadini di oggi e di domani, come ai turisti di passaggio, la memoria delle nostre origini e della nostra identità.

La dichiarazione, secondo quanto riportato nell’articolo, è stata rilasciata dalla Presidente prima ancora che da rappresentante istituzionale, da figlia di chi in quella fabbrica ha trascorso una vita tra sudore e cemento, da donna che rivendica pienamente l’appartenenza ad una storia politica e sindacale alla quale si deve ciò che oggi Senigallia è e si appresta a divenire.

Una storia di progresso, continua l’articolo, che forse alcuni vorrebbero iniziata oggi o materializzatasi all'improvviso, di punto in bianco, priva di ogni ancoraggio con il passato.

Secondo la Presidente, la ciminiera è un simbolo che quella storia la rappresenta e sta lì fiero a ricordarcela e ci ricorda sì anni difficili, ma anche anni di intensa passione sociale e civile in cui si usciva dalla guerra con la rinnovata speranza di costruire un modello di società fondato sulla giustizia e la dignità del lavoro, anni delle lotte operaie per i diritti, per il salario, per la sicurezza.

In effetti, chi ignaro di tutto ciò passerà fra anni nella zona e vedrà una ciminiera, non bella esteticamente, non antisismica e vagamente collegabile alla produzione di cemento (se sopravviverà la scritta Italcementi), avrà forse nella mente un collegamento fra la produzione di cemento nel passato, il successivo declino dell’economia industriale, e l’odierna resurrezione di pochi con l’economia del mattone elitario che consuma il territorio.

Un ideale può essere rappresentato in molti modi, basta saperlo evocare bene.

Un’icona può avere doppi sensi se non ha una valenza architettonica.

Può suscitare reazioni opposte a quelle auspicate, se come pare sarebbero stati spesi trecento mila euro per la manutenzione, di questi tempi.

I Senigalliesi sanno distinguere e capire.

Chi non apprezza il valore estetico ed evocativo di quella ciminiera, e vorrebbe Amministratori intenzionati a chiedere la rimozione di quel “vincolo d’interesse storico e culturale”, saprà quindi farsi un’idea, di come è valorizzata la memoria storica di una città, oggi.

Per chi ha vissuto l’epoca delle conquiste sindacali, e quindi l’epoca successiva del sindacato che si è affermato come potere, e quant’altro è successo ancora dopo, ha un valore evocativo anche la visione di certi comparti edificatori che saranno col tempo vicini alla ciminiera.

Rappresentano il valore fondiario perseguito in forma imponente e per noi la voglia di lottare contro la speculazione edilizia, per non veder occupate da palazzoni le piccole porzioni di territorio che ci restano, quelle rimaste, verso l’entroterra.

Chi passeggerà per il Porto avrà di che riflettere, almeno.

DELIBERE E DETERMINE DEL COMUNE, IN BREVE

CONTRIBUTI COMUNALI Con delibera della Giunta comunale n. 139 del 23/6/09 il Comune ha assegnato un modesto contributo alle Associazioni A.Ge. Senigallia e MontiMar a fronte di iniziative di animazione organizzate da dette Associazioni:

v. http://www.comune.senigallia.an.it/pubblinfor/delibere/originali/09_139_GM.PDF

CONTRIBUTI PER EVENTI Con delibera 110 del 19/5/09 la Giunta patrocinia e stanzia un contributo per la manifestazione Summer Jamboree:

v. http://www.comune.senigallia.an.it/pubblinfor/delibere/originali/09_110_GM.PDF

CONCESSIONE DI UNA SEDE AD ASSOCIAZIONE SCACCHISTICA. Con la determina di cui appresso sono stati formalizzati gli aspetti relativi alla concessione di un locale ad un’associazione scacchistica ed altre clausole contrattuali accessive.

v. http://www.comune.senigallia.an.it/pubblinfor/delibere/originali/09_679_DD.PDF

VERBALE D’ASTA DESERTA. La vendita del primo comparto edificatorio dell’area vicina al promesso ma non ancora forestato Parco della Cesanella è andata deserta al primo esperimento di asta e il relativo verbale è stato approvato.

v. http://www.comune.senigallia.an.it/pubblinfor/delibere/originali/09_612_DD.PDF

MANUTENZIONE STRADALE. Con delibera n.112 del 21/5/09 il Comune approva il progetto relativo alla sistemazione di varie strade, e tra le altre quelle vicino Via A. Garibaldi, ma non è chiaro se l’intervento comprenda anche il disastrato e trafficatissimo viale IV Novembre, porta di acceso alla città per i turisti che arrivano dall’A14, affrontano una rotatoria (girano) e quindi il Viale dei Pini (dove sobbalzano per le buche) … fino a riposare, dopo la shakerata, in coda, ai semafori, sognando una vacanza meno trafficata, il prossimo anno.

v. http://www.comune.senigallia.an.it/pubblinfor/delibere/originali/09_112_GM.PDF



sabato 18 luglio 2009

E' NATO IL FORUM

AL VIA L’ESPERIENZA DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI SENIGALLIESI



Venerdì 17 luglio si è tenuta la prima riunione conviviale dei rappresentanti del Forum dei Comitati e delle Associazioni civiche di Senigallia, che ci ha consentito di avviare i primi contatti e di conoscerci, per unirci in un forum, che non sia una improbabile coalizione di movimenti, ma semplicemente una rete di partecipazione democratica attiva fra sensibilità diverse, tutte quelle che formano il nostro territorio.

Sarà più difficile, per chi decide, non ascoltarci, e far finta di niente, adesso che ci siamo uniti.

In attesa che il forum divenga, se del caso, un sito internet a sé, la sede virtuale del forum stesso, dove le associazioni potranno confrontarsi, è la rete internet dei siti di tutti i comitati e di tutti i bloggers che vorranno trattare, a siti unificati, i temi che ci interesseranno maggiormente.

Il progetto di un gruppo può diventare il progetto di tutti i gruppi, da oggi.

La proposta del forum partecipativo mira a farci lavorare insieme per lo sviluppo delle proposte delle associazioni, ad organizzare forme di protesta civile e a definire soluzioni ai problemi della città, iniziando dall’urbanistica e dalla sua espansione eccessiva, in rapporto alle esigenze dei residenti. Sull’esigenza di individuare un’idea di sviluppo alternativa per Senigallia, si è registrata una convergenza piena.

Il forum potrebbe vedere la partecipazione degli amministratori che desiderino porre le proprie proposte al vaglio delle associazioni, in modo da rendere più partecipata la formazione del programma, in questa fase terminale dell’esperienza delle Circoscrizioni.

Il Comitato pro Cesanella … e non solo darà spazio a tutto quello che riusciremo a produrre insieme, in termini di ricerca, proposta, analisi e critica costruttiva.

Quest’esperienza partecipativa del forum nasce dal basso, a differenza di altre (Circoscrizioni, Consiglio delle donne, Scuola di Pace, bilancio sociale e partecipato, Agenda 21, ecc…), e quindi ha un valore aggiunto connaturato, nel senso che è espressione dei valori della sussidiarietà, secondo i quali la partecipazione attiva dei residenti alla vita di un dato territorio è la prima forma di governo locale: mette in rete gli interessi collettivi da far valutare agli amministratori e da discutere con loro, mentre il Comune e gli altri Enti locali dovrebbero governarci ad un livello superiore per coordinare le varie forme di partecipazione attiva ed intervenire con i propri poteri nello svolgimento delle azioni e delle funzioni che presuppongono capacità e prerogative che le libere espressioni associative non hanno.

Il forum offre anche il valore aggiunto dell’aiuto reciproco, e quindi gli esperti che operano volontariamente in una singola associazione potranno accordare il supporto tecnico di analisi ad altre iniziative, e magari veder ricambiato l’aiuto con analoghi interventi da parte di esperti in altri campi.

I campi sono quelli delle questioni locali: l’espansione edilizia, il futuro del porto, il debito comunale, il rilancio dell’economia locale, del piccolo commercio, la difesa delle scuole, del diritto alla salute ed all’assistenza sociale, il diritto spesso negato ad accedere ad una casa a prezzi ragionevoli, l’integrazione degli immigrati e degli esclusi (tajati fòri alla senigalliese), la tutela dell’ambiente, possibilmente con i fatti, e non solo. Ecco svelato cosa significa, per noi, l’inciso “e non solo!”: crediamo nella partecipazione democratica attiva non strumentalizzata politicamente e la realizzeremo, fino a quando non avremo prodotto gli effetti positivi, che sono i nostri obiettivi.

Gli strumenti sono la ricerca, l’analisi specialistica di un problema che ne evidenzi le possibili soluzioni, ed individui le infiltrazioni ideologiche strumentali e le infiltrazioni affaristiche, per poi ricercare il consenso sulle azioni conseguenti, e quindi farle applicare, con i fatti.

Metteremo i risultati del nostro lavoro a disposizione di tutti, nel prevalente interesse al bene comune di tutti.





In conclusione, abbiamo avviato un’esperienza potenzialmente meno limitata di quella che può essere racchiusa all’interno di un Comitato o di un’Associazione, perché la prospettiva del confronto se ci unirà nel nome dell’esigenza di ricercare una sintesi, nel comune interesse, potrebbe far allontanare dal potere o mettere in difficoltà certi affaristi e chi usa la politica come strumento di potere assoluto.