venerdì 18 giugno 2010

LA PROVINCIA DI ANCONA INTERVIENE SUL PIANO PARTICOLAREGGIATO PER IL "PARCO" DELLA CESANELLA

ATTO DI GIUNTA del 20/05/2010 n. 207 (Estratto)
Testo integrale pubblicato su www.provincia.ancona.it

PRESO ATTO CHE:
- in data 18/03/2010 è pervenuto il piano denominato “Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica “Parco della Cesanella” Adozione variante 2009 ex artt. 4 e 30 L.R. Urb. N. 34/92” trasmesso dal Comune di Senigallia con nota prot. n. 14292 in pari data, registrato al ns. prot. n. 26255 del 23/03/2010;
- il piano attuativo di cui trattasi è stato adottato con deliberazione del Consiglio comunale di Senigallia n. 21 del 03/02/2010;
- la variante del piano particolareggiato, d’iniziativa pubblica, denominato “Parco della Cesanella”, consiste in una nuova definizione delle Norme Tecniche Attuative del piano, nuove modalità d’attuazione dei comparti interni ed una nuova organizzazione della rete stradale;
VISTO quanto riportato nella deliberazione di adozione del piano sopra richiamato il quale, in particolare, attesta che le opere previste non comportano varianti al P.R.G. vigente ai sensi della L.R. 34/92 ss.mm.ii. e quindi non sono soggette a Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi del punto 8 lettera n) del paragrafo 1.3, “Ambito di applicazione” delle Linee guida per la Valutazione Ambientale strategica, approvate con delibera di Giunta Regionale n. 1400 del 20/10/2008;
CONSIDERATO che, con nota prot. n. 26737 del 24/03/2010, tenuto strettamente conto di quanto dichiarato nella delibera di adozione comunale, l’Amministrazione Provinciale, quale Autorità competente in materia di VAS – ai sensi del comma 1 lettera b) dell’art. 19 della L.R. 12 giugno 2007 n. 6 – ha preso atto di dette dichiarazioni e ha ritenuto di condividere la sopradetta esclusione sulla base degli elementi evidenziati dall’ Amministrazione comunale secondo il punto 8 lett. n) del paragrafo 1.3, “Ambito di applicazione” delle sopra citate Linee guida;
VISTA la ns. nota prot. n. 33984 del 19/04/2010 con la quale si comunicava la sospensione del procedimento per l’acquisizione di integrazioni, in particolare richiedendo al Comune di voler produrre copia o stralcio della sistemazione di progetto dell’area interessta dalla variante approvata dal Consiglio Comunale con delibera n. 70 del 21/09/2000 e come condizione indispensabile ai fini della riattivazione del procedimento di cui al comma 3 dell’art. 1 della L.R. 34/2005;
DATO ATTO che in data 26/04/2010 è pervenuta, da parte del Comune di Senigallia con nota prot. n. 21449 del 23/04/2010, ns. prot. n. 37187 del 27/04/2010, la documentazione integrativa richiesta;
VISTO che la Provincia, ai sensi dell’art. 30 comma 3 della L.R. 34/92 come sostituito dall’art. 1 della L.R. 34/2005, entro 60 giorni decorrenti dalla data di ricezione della documentazione, può formulare osservazioni e che nel caso di specie detto termine scade, tenuto conto del periodo di sospensione del termine intervenuto il 24/05/2010;
CONSIDERATO che, a seguito dell’istruttoria effettuata dall’istruttore geometra Dott. Daniele Griolucci dell’u.o. Bellezze Naturali e Vigilanza del Servizio I Urbanistica, è emersa la necessità di formulare osservazioni in merito al piano attuativo in oggetto;
VISTI E RICHIAMATI:
- la deliberazione del Consiglio provinciale n. 87 del 07/11/2005 recante integrazione del vigente Regolamento sulle discipline dei procedimenti relativi alla emanazione di atti e all’esercizio di funzioni di competenza dell’Amministrazione provinciale, con riguardo allo specifico procedimento per la formulazione di osservazioni sui piani attuativi comunali;
- l’art. 1 della L.R. 34/2005, che ha modificato l’art. 30 della L.R. 34/92;
PRESO ATTO che sulla presente proposta non necessita acquisire il parere di regolarità contabile, non rivestendo la proposta alcun aspetto che direttamente o indirettamente presenti profili finanziari, economici o contabili;

si propone

1.) Di formulare la seguente osservazione al piano attuativo trasmesso dal Comune di Senigallia con nota prot. n. 14292 del 18/03/2010, pervenuto in pari data e registrato al ns. prot. n. 26255 del 23/03/2010, successivamente integrato in data 26/04/2010 ns. prot. n.37187 del 27/04/2010 consistente in un piano denominato “Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica Parco della Cesanella” Adozione variante 2009 ex artt. 4 e 30 L.R. Urb. N. 34/92”:
“Al fine di collaborare e partecipare alla definizione progettuale è emersa la necessità di formulare osservazione in merito ad alcuni aspetti riscontrati dall’analisi della documentazione trasmessa.
Tenuto conto che il presente progetto risulta una variante ad un pre-vigente piano attuativo, si è evidenziata la necessità di esaminare contestualmente il piano particolareggiato approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 70 del 21.09.2000.
Dal confronto dei due progetti urbanistici, cioè quello approvato e quello in variante, emergono due soluzioni planovolumetriche diverse, soprattutto per quanto riguarda le aree edificabili e la diversa sistemazione della viabilità interna.
Il piano attuativo complessivamente ha una estensione superiore ai 10 ettari, condizione che la colloca tra i casi presenti nell’allegato B2, punto 5 lettera b) della L.R. 7/2004 “Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale”, quale opera quindi soggetta a V.I.A.
Pertanto, considerato che il piano particolareggiato vigente risulta approvato prima dall’entrata in vigore della legge regionale sulla V.I.A. (L.R. 7/04) e che quindi non è stato assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale, risulta necessario, prima dell’approvazione della presente variante, accertare la natura della stessa, al fine verificarne la sostanzialità, tramite l’utilizzo, come metro di valutazione, di quanto riportato al paragrafo 1.4 delle “Linee guida generali per l’attuazione della Legge Regionale sulla V.I.A.” (D.G.R. 1600/2004).
Nel caso venga accertata la sostanzialità della variante, verrebbe a determinarsi la condizione di sottoposizione dell’intervento alla procedura di V.I.A., con la eventuale diretta conseguenza di sottoposizione del piano alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del paragrafo 1.3.1 lettera a) delle Linee Guida Regionali, approvate con D.G.R. 1400/2008”.
2.) Di comunicare la presente osservazione al Comune di Senigallia ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 30, comma 3, della L.R. 34/92, come sostituito dall’art. 1 della L.R. 34/2005, il quale dispone che “Il Comune approva i piani motivando puntualmente sulle osservazioni formulate dalla Provincia…Omissis.”.
3.) Di invitare il Comune di Senigallia a trasmettere alla Provincia e alla Regione copia della deliberazione di approvazione del piano attuativo in oggetto entro novanta giorni dall’approvazione dello stesso, ai sensi dell’art. 30, comma 5, della L.R. 34/92, come sostituito dall’art. 1 della L.R. 34/2005.
(...)
LA GIUNTA

Visto il soprariportato documento istruttorio redatto in data 14/05/2010 dal Servizio I Urbanistica del Dipartimento III Governo del Territorio;
Ritenuto di condividere il documento per le motivazioni riportate e pertanto di poter far propria la proposta presentata;
Visto che lo stesso riporta il parere favorevole di regolarità tecnica dell’ufficio interessato;
Con voti unanimi e palesi

DELIBERA

1.) Di formulare la seguente osservazione al piano attuativo trasmesso dal Comune di Senigallia con nota prot. n. 14292 del 18/03/2010, pervenuto in pari data e registrato al ns. prot. n. 26255 del 23/03/2010, successivamente integrato in data 26/04/2010 ns. prot. n.37187 del 27/04/2010 consistente in un piano denominato “Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica Parco della Cesanella” Adozione variante 2009 ex artt. 4 e 30 L.R. Urb. N. 34/92”:
“Al fine di collaborare e partecipare alla definizione progettuale è emersa la necessità di formulare osservazione in merito ad alcuni aspetti riscontrati dall’analisi della documentazione trasmessa.
Tenuto conto che il presente progetto risulta una variante ad un pre-vigente piano attuativo, si è evidenziata la necessità di esaminare contestualmente il piano particolareggiato approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 70 del 21.09.2000.
Dal confronto dei due progetti urbanistici, cioè quello approvato e quello in variante, emergono due soluzioni planovolumetriche diverse, soprattutto per quanto riguarda le aree edificabili e la diversa sistemazione della viabilità interna.
Il piano attuativo complessivamente ha una estensione superiore ai 10 ettari, condizione che la colloca tra i casi presenti nell’allegato B2, punto 5 lettera b) della L.R. 7/2004 “Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale”, quale opera quindi soggetta a V.I.A.
Pertanto, considerato che il piano particolareggiato vigente risulta approvato prima dall’entrata in vigore della legge regionale sulla V.I.A. (L.R. 7/04) e che quindi non è stato assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale, risulta necessario, prima dell’approvazione della presente variante, accertare la natura della stessa, al fine verificarne la sostanzialità, tramite l’utilizzo, come metro di valutazione, di quanto riportato al paragrafo 1.4 delle “Linee guida generali per l’attuazione della Legge Regionale sulla V.I.A.” (D.G.R. 1600/2004).
Nel caso venga accertata la sostanzialità della variante, verrebbe a determinarsi la condizione di sottoposizione dell’intervento alla procedura di V.I.A., con la eventuale diretta conseguenza di sottoposizione del piano alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del paragrafo 1.3.1 lettera a) delle Linee Guida Regionali, approvate con D.G.R. 1400/2008”.
2.) Di comunicare la presente osservazione al Comune di Senigallia ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 30, comma 3, della L.R. 34/92, come sostituito dall’art. 1 della L.R. 34/2005, il quale dispone che “Il Comune approva i piani motivando puntualmente sulle osservazioni formulate dalla Provincia…Omissis.”.
3.) Di invitare il Comune di Senigallia a trasmettere alla Provincia e alla Regione copia della deliberazione di approvazione del piano attuativo in oggetto entro novanta giorni dall’approvazione dello stesso, ai sensi dell’art. 30, comma 5, della L.R. 34/92, come sostituito dall’art. 1 della L.R. 34/2005. (...).

martedì 9 febbraio 2010

L'APERTURA DI VIA BRANDANI E VIA ZUCCARI

dal Comitato pro Cesanella e non solo

Sulla stampa locale del 7/2/2010, è riportata la notizia secondo cui l’Amministrazione comunale avrebbe programmato “l’apertura di via Brandani e Zuccari, strade con un’unica uscita sulla statale”.
L’annuncio è stato dato nel corso dell’assemblea del 5/2/2010 svoltasi nel quartiere, ed è stato riportato dalla stampa senza l’aggiunta di altri dettagli.
Quella delle vie Zuccari e Brandani è una zona in cui sono state realizzate le “residenze sul parco” e che si trova in una situazione di degrado per via di alcune edificazioni e sopraelevazioni assai vicine fra loro.
Di fronte a quel groviglio di case, i cittadini si dividono: alcuni hanno rilasciato commenti positivi mentre altri, come il Vice Sindaco, ammettono, durante un incontro con il Comitato, che via Zuccari è un esempio di come non vanno realizzati gli interventi edilizi.
Egli, nell’assemblea del quartiere, ha sostenuto che la realizzazione del parco procede secondo i programmi, in quanto, a suo avviso, “non abbiamo deciso nulla di nuovo”.
Eppure qualcosa di nuovo appare evidente. Le volumetrie previste nel Piano del Parco sono state sparse su un’area di 15.000 mq, a monte del predetto groviglio di case, con una delibera del 2009, che sta permettendo al Comune di incassare oltre tre milioni di euro, a seguito della valorizzazione immobiliare di un’area acquisita per realizzare il Parco.
Un’altra novità: le “residenze sul parco” si troveranno di fronte non più il parco, ma altre case.
Ancora: in una recente variante, i comparti edificatori saranno formati con un nuovo metodo, che comporta una minore estensione finale per il Parco, rispetto alla precedente procedura di cessione.
L’ultima delle novità da segnalare, e ne sono tralasciate molte altre, è questa: l’apertura di Via Brandani e di Via Fratelli Zuccari.
Esaminando la tavola 5 allegata al piano particolareggiato del parco, sembra di capire che il rebus della viabilità dovrebbe essere risolto con l’arretramento a monte della pista ciclabile, e con una nuova strada interna parallela alla statale 16, posizionata dove passa ora la ciclabile, e sulla quale defluirà il traffico da e per via Brandani e da e per via Zuccari, fino a collegarle dall’interno con il Piazzale Michelangelo, attraverso un viale circondato dalle nuove case che saranno costruite, dopo la vendita all’asta dei 15 mila mq di terreno comunale acquisito per realizzare il parco.
Sarà difficile far passare le auto nella strettoia, con alberi, con parcheggi più o meno improvvisati, e con recinti vicini fra loro, che oggi è il collegamento fra via Zuccari e via Brandani e la pista ciclabile.
Le residenze sul parco diventeranno residenze con vista su uno svincolo stretto a due corsie, oppure sarà abbattuta qualche pianta e sarà previsto il senso unico?
Dobbiamo temere espropri? Vogliamo scongiurare questo pericolo, anche se immaginiamo che per molti questo potrebbe essere un male necessario, specialmente quando non è interessata la casa propria.
La domanda che poniamo all’Assessore all’ambiente è: come risolvere il rebus della viabilità di via F.lli Zuccari e via Brandani?
Con sensi unici, con abbattimenti di alberi o magari con una pista per elicotteri lato complanare, per consentire a tutti di arrivare sulla statale?
A nostro avviso la soluzione migliore sarebbe quella di non espropriare e non aprire le due strade al traffico dall’interno e lasciare in pace chi vive nella zona in cui sorgono le “residenze sul parco”, in modo da non devastare ulteriormente la situazione.
La nuova strada parallela alla statale 16 può collegarsi a Piazzale Michelangelo senza quei due sbocchi, vicini fra loro e stretti, che sono Via Brandani e Via Zuccari.

lunedì 25 gennaio 2010

IL "PARCO" DELLA CESANELLA NELL'ODISSEA DI ALTRE VARIANTI

- dal Comitato Pro Cesanella e non solo
Grazie all'impegno civico di chi vuole capire cosa resterà del "Parco" della Cesanella, è stato pubblicato nel sito: www.comitatoprocesanellaenonsolo.blogspot.it uno stralcio della documentazione relativa alla variante del piano particolareggiato comunale del "Parco", che è all'ordine del giorno per l'adozione.
Molti Comuni pubblicano on line le proposte di delibera, e aggiornano, con documenti e non con proclami, sull'iter dei procedimenti più importanti, che interessano la collettività, ma questo tipo di trasparenza manca a Senigallia, per cui ne risente la partecipazione democratica di chi vorrebbe vedere le carte, prima dell'adozione delle delibere, ma in Comune non può farlo, e deve accontentarsi degli spot e del "Piano" del verde.
Ma veniamo all'analisi della proposta di variante. Nel "Parco", già ridotto dopo la recente valorizzazione di una sua porzione a scopo edilizio, non compare il campus scolastico, ma potrebbe sopravvenire la sua comparsa dopo le elezioni, con un'altra variante, perchè diversi esponenti della maggioranza hanno pubblicamente manifestato l'intenzione di fare proposte in tal senso.
Forse non è questo il momento per far vedere che toglieranno un altro pezzo di "Parco".
Un altro aspetto della variante, che colpisce, è il richiamo che il Comune di fatto rivolge a sè stesso, per non essere riuscito ad acquisire tutte le aree dai privati, se non per il 28%.
Eppure l'Amministrazione aveva promesso entro il 2009 l'inizio dei lavori per il "Parco".
E' un ammissione di responsabilità, questa, perchè il Comune aveva il potere di eseguire d'ufficio il piano particolareggiato ed acquisire le aree, con una variante che prevedesse l'esecuzione d'ufficio, ma non ha proceduto in tal modo, in questi venti anni di fase attuativa del piano particolareggiato per il "Parco".
Il Comune è stato invece velocissimo quando si è trattato di trovare spazio per l'espansione edilizia e per fare cassa, con il consumo del territorio e la valorizzazione immobiliare di aree che erano state acquisite per il "Parco".
Ai cittadini ancora proprietari delle aree da cedere per realizzare il Parco viene inoltre proposta una cessione più vantaggiosa di quella alla quale si sono sottomessi coloro i quali hanno già ceduto il proprio terreno al Comune.
Questa disparità di trattamento fra chi ha resistito, e chi ha invece accettato le regole iniziali è ingiusta, penalizza i cittadini ed il territorio, e non si giustifica con l'addotta complessità delle procedure e con la loro presunta inadeguatezza.
Fino ad oggi le regole sono queste, in parole povere: la cessione al Comune del terreno agricolo per il "Parco" comporta l'indennizzo e la restituzione al privato del 15% della sua superficie, come edificabile, in aree individuate ai margini del "Parco", oltre alla cessione al Comune delle aree destinate all'urbanizzazione secondaria, con facoltà di trattanerle pagando la cd. "monetizzazione" al Comune.
Una cessione poco vantaggiosa per i privati, ma sempre meglio degli € 1,60 offerti ai cittadini che hanno contenziosi aperti con Autostrade spa.
L'esproprio è un sacrificio per tutti, si dice spesso.Invece si prospetta, grazie alla variante, una disciplina più favorevole: il computo delle aree, da destinare al Comune come standards urbanistico, nell'85% da cedere per il "Parco", quindi la superficie edificabile per il privato sarà maggiore e non dovrà essere pagata la "monetizzazione".
Così si sbloccherà l'acquisizione delle aree, o si darà spazio per altre richieste di condizioni ancora migliori?
Proponiamo che in caso di mancato accordo per la cessione delle aree al Comune, quest'ultimo provveda d'ufficio all'esproprio, affinchè il "Parco" sia realizzato in tempi ragionevoli.
Ci vuole un emendamento o un'osservazione ex art.30 l.r. 34/92, per la precisione.
Altri pezzi di "Parco" se ne vanno, con la variante, anche nei pressi nel fosso della Giustizia, con nuove ed ulteriori edificazioni.
Il futuro potrebbe veder sacrificati altre porzioni di "Parco", fino a ridurlo ad un giardino.Siamo stanchi delle promesse, e se questa è la variante per realizzare il "Parco", dovremo aspettare ancora altri anni, per poi avere un giardino, come quello alla Pace, che Parco non è.

domenica 13 dicembre 2009

Tagli ai servizi ferroviari, per i cittadini di serie B

Subito dopo aver sottoscritto con la Regione Marche un contratto di servizio con annesso accordo per la garanzia del servizio ferroviario a media e lunga percorrenza, e delle fermate esistenti, Trenitalia ha disposto il taglio di fermate importanti, che peggiorerà il servizio, per i pendolari e per gli utenti. v. http://www.norme.marche.it/Delibere/2009/DGR1837_09.pdf
Il trasporto ferroviario non è liberalizzato, nel senso che Trenitalia nelle Marche, e non solo, è l'unico operatore, e beneficia di contributi statali e regionali pur applicando un sistema di tariffazione non libero, bensì regolamentato.
La gestione dei contratti di servizio con l'operatore compete alla Regione, dopo il decentramento compiuto ai sensi del d.lgs 422/97 e del d.lgs 400/99.
In generale, il mancato rispetto dei contratti di servizio può comportare l'applicazione di penali, corrispondenti alla decurtazione di quote di contributi.
Nelle Marche, quanto accaduto non ha portato ad unire le forze politiche nell'intento di chiedere pari dignità con altre Regioni, che possono fregiarsi dell'alta velocità e di investimenti infrastrutturali maggiori, in rapporto alla popolazione ed al territorio servito.
La crisi penalizza gli investimenti, ma non nelle Regioni forti (della debolezza delle altre).
Gli investimenti per i treni ad alta velocità in questi anni sono stati ingenti, e sono andati a beneficio di Regioni più forti, come peso politico, che si trovano sul versante Tirreno.
Per capire l'entità delle somme investite, si veda lo studio pubblicato per sunto nel sito:
http://it.wikinews.org/wiki/I_costi_dell
Non servono commenti.
Per vedere come la rete dell'alta velocità "dimentica" le Marche è utile questa cartina:
http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=e4ae8c3e13e0a110VgnVCM10000080a3e90aRCRD
Per vedere come le Marche beneficieranno di minori investimenti, per il potenziamento della rete, basta leggere il programma pubblicato al sito:
http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/CdP20072011Tabelle.pdf
Ai marchigiani viene sempre servito, sul piatto vuoto della politica, il ritornello della piccola Regione, con pochi utenti, che nella logica del libero mercato deve fare sacrifici, per arrivare al pareggio tra costi ed entrate. Ma quale libero mercato?
Nella proporzione fra rete, territorio, popolazione da una parte, e risorse economiche investite dall'altra, le Marche ne escono penalizzate, e per farsi un'idea basta leggere i numeri indicati nei piani di investimento per la rete TAV e per la rete ordinaria.
Non esistono imprese che si fanno concorrenza nel trasporto pubblico su rotaia nelle Marche, ma esistono cifre ed investimenti impressionanti in altre parti di Italia, prevalentemente.
Per difendere una fermata a Senigallia, o a Jesi, basterebbe avere la restituzione di un millesimo del differenziale che ci separa dalla TAV, e da questa politica promossa da altre Regioni che ci fanno diventare cittadini di serie B.
Ecco perchè i nostri politici, anzichè attaccarsi a vicenda, dovrebbero chiedere il conto ai propri referenti nazionali, in ciascun partito, perchè ciascun partito ha dei referenti marchigiani poco ascoltati.
Poco ascoltati anche perchè poco uniti, quando si tratta di fare richieste perentorie per il bene di tutti, senza strumentalizzazioni.

sabato 5 dicembre 2009

Il giallo dei derivati acquistati dal Comune

- di Calcestruzzo

Tranquilli, nessuno ne saprà quanto basta, per fare un'analisi completa, sotto il profilo amministrativo e contabile.
Gli strumenti finanziari derivati, per i quali il Comune ha avuto un'osservazione dalla Corte dei Conti, resteranno un oggetto misterioso, del quale non si saprà a sufficienza, per scriverne.
L'Amministrazione ha rassicurato, con una pacca virtuale sulla spalla, i cittadini che avevano espresso il desiderio di conoscere a fondo la fattispecie, non per polemizzare, ma per capire.
In definitiva, nessun rischio a Senigallia, per i contratti derivati stipulati dal Comune, che non rappresentano, nel caso concreto, strumenti speculativi rischiosi, a differenza di quanto accaduto in altri Comuni. Questo il messaggio. Crederci o lasciare (perdere).
Prima di tirare il definitivo sospiro di sollievo, rilevo che purtroppo non sono riuscito a capire dettagliatamente di cosa stiamo parlando, o meglio di cosa si tratta, malgrado la richiesta di chiarimenti sia stata fatta e la risposta sembri precisa. Mancano molti dettagli, invece.
Ignota, malgrado le richieste, e le ricerche svolte su internet e sul bilancio, resterà la delibera o la determina con la quale si è deciso di provvedere alla stipula del contratto per i derivati.
Inoltre, da quel poco che è dato sapere, potrebbe essere stato stipulato un contratto "Interest rate cap" ovvero che mantiene un mutuo, che è a tasso fisso, in mutuo a tasso variabile, fino a che l'Euribor non supera la soglia del tasso fisso o un'altra soglia prestabilita. Tale "assicurazione" viene pagata ratealmente in rate semestrali ( se è al 0,34% per indenterci il Comune per la prima rata semestrale ha pagato per l'assicurazione un importo di circa € 3.000,00).
Quando si sostiene che il tasso complessivo risultante (cioè il tasso variabile del mutuo più il tasso del derivato) è stato inferiore al tasso fisso chiesto dalla banca per il mutuo, si rileva che tale confronto potrebbe non essere completo ed utile, per farci capire il rischio o se il Comune alla fine ci avrà guadagnato, perchè in periodi di tassi crescenti (2006) è normale che il tasso Euribor sia inferiore al tasso fisso. Bisognerebbe sapere se il mutuo o i mutui messi in sicurezza siano di 5 anni, come il derivato, o di durata maggiore.
Nessuno conoscerà a fondo questa vicenda, e si brancolerà nel buio, fino a quando ai cittadini non sarà consentito di conoscere tutto quello che chiedono di sapere e di partecipare, maggiormente.
Due le possibilità: bere tutto o criticare, senza avere basi per farlo.
In entrambe le ipotesi, vince chi tiene il banco.
Esercitare il diritto di critica costruttiva è impossibile, se non ci sono tutti i dati.
Complimenti a chi tiene il banco.
Per ora.

domenica 29 novembre 2009

Movimento per una scuola primaria pubblica ad indirizzo Montessoriano a Senigallia. Resoconto dell'incontro al centro sociale saline.

Sabato 28 novembre u.s., presso il centro sociale Saline, si è tenuto il terzo incontro pubblico del gruppo di cittadini che chiedono una prima classe della scuola primaria pubblica ad indirizzo pedagogico Montessoriano a Senigallia, alla presenza della coordinatrice scientifica dell'Opera Nazionale Montessori, Dr.ssa Anna Maria Ferrati Scocchera, di molti genitori interessati, di insegnanti specializzati ed interessati al metodo.
Dall'incontro è emerso che l'iniziativa non toglierebbe nulla alla scuola pubblica di Senigallia, ma anzi l'arricchirebbe con un servizio in più.
Sul piano del metodo, è emerso che il materiale didattico e l'ambiente assumono un ruolo cruciale ai fini dell'apprendimento, che avviene secondo le inclinazioni e l'istinto naturale che ha ciascun bambino ad apprendere: il metodo preordina le condizioni perchè l'apprendimento possa avere il suo corso secondo il ciclo naturale della vita.
Nei primi anni di vita, il bambino ha la capacità di apprendere con una velocità superiore rispetto a quella degli adulti, e quindi le sue capacità vanno messe nelle condizioni di potersi esplicare.
I programmi sono quindi seguiti secondo percorsi individuali, senza sanzionare e predefinire i comportamenti degli alunni, con i quali si instaura un rapporto di fiducia, fino a quando non si rende necessario l'intervento dell'insegnante per favorire un migliore utilizzo del materiale didattico, o per superare gli ostacoli che si possono frapporre al percorso naturale di apprendimento.
Fra gli interventi da segnalare, quelli di alcune mamme che hanno chiesto informazioni su come gestire a casa il rapporto genitoriale con i figli quando e se frequenteranno una scuola con il metodo Montessori. Un altro intervento ha auspicato l'avvio di un nido e di una scuola per l'infanzia pubblica o privata con indirizzo pedagogico Montessoriano.
Sul punto, si è convenuto che in ambito domestico sarebbe opportuno non rimproverare troppo e per esempio non imboccare i figli, se a scuola ci si impegna per favorire la loro alimentazione senza ausilio di alcuno e la crescita del senso di responsabilità e dell'impegno a studiare.
Per costituire una casa dell'infanzia Montessoriana a Senigallia, la coordinatrice ha offerto la propria collaborazione personale, che è stata apprezzata.
E' intervenuto l'Assessore alla Pubblica Istruzione Simone Ceresoni il quale dopo aver portato il saluto dell'Amministrazione, ha comunicato il proprio interessamento, anche come genitore ed insegnante, riguardo agli obiettivi perseguiti dal gruppo.
Tale interessamento è stato apprezzato, ma sarà messo alla prova dei fatti, quando sarà necessario prendere delle decisioni, di competenza comunale e non, verso la fine dell'anno.

lunedì 16 novembre 2009

RUBRICA: IL FRIZZANTINO

E INTANTO DUSTIN HOFFMAN NON SBAGLIA UNO SPOT
Forum dei Comitati e delle Associazioni civiche di Senigallia
http://forumdeicomitati.blogspot.com

L'operazione promozionale per la Regione, legata al grande attore Dustin Hoffman, comprensiva del cachet dell'attore, dei costi di produzione e dei passaggi televisivi, è costata complessivamente alla collettività un milione e 700 mila euro, provenienti da risorse europee.
Quel "provenienti da risorse europee", che campeggia a pag.13 dell'edizione del 16/11/09 di un noto quotidiano locale, sembra rincuorante, come se le risorse europee che arrivano non rappresentassero una parte dei contributi che partono dall'Italia e che tornano indietro (in parte) da Bruxelles, per ... cofinanziare i progetti locali.
Abbiamo quindi questo bel progetto per il turismo e per l'immagine, che parte adesso, a circa quattro mesi dalle elezioni, e che porterà all'estero l'immagine della Regione, associata a quella di un attore straniero, il quale riporterà all'estero il giusto compenso per il lavoro svolto.
Con il massimo rispetto verso questa iniziativa, appare lecito porsi una domanda: è meglio curare l'immagine di una Regione in crisi, o la crisi stessa?
Con 1,7 milioni di euro si potrebbero alleviare, in parte, i problemi dei tagli alle spese sociali, ai posti di lavoro e le difficoltà di un territorio ingiustamente poco considerato, a livello nazionale. I marchigiani sono cittadini come gli altri, eppure pezzi di territorio importanti del Pesarese si staccano e forse continueranno a staccarsi verso l'Emilia Romagna e nessuno a Roma alza un dito ossia ascolta la giusta richiesta proveniente dalle Marche, di verificare l'identità storica del Montefeltro; di restituire, prima del distacco, e non dopo, i denari degli investimenti fatti con i soldi di tutti i marchigiani, e quindi rivedere gli ambiti delle piccole regioni, prima di frantumarle, e vederle schiacciate sul piatto ricco del federalismo, fra l'incudine ed il martello (i.e. il partito del nord e il partito del sud).
Anche se i problemi delle Marche non si risolvono certo con 1,7 milioni di euro, curare così bene l'immagine di una Regione che perde i pezzi, in vari sensi, sembra un po' come nascondere la spazzatura sotto il tappeto.
Dove portiamo i turisti che arriveranno grazie agli spot? Non a San Leo o a Pennabilli e nell'Alta Valle del Marecchia, perchè quella bella e grande parte del Montefeltro è in Romagna.
Con quale mezzo? Non esistono collegamenti aerei diretti fra Stati Uniti e le Marche. Gli americani forse planeranno a Rimini, in Romagna, e fanno di tutto perchè vadano là.

LA SINDROME DELL'INAUGURAZIONE PRECOCE
Forum dei Comitati e delle Associazioni civiche di Senigallia
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Dalla cronaca locale del 16/11/09 si apprende che malgrado l'inaugurazione del nuovo Porto, "i lavori non sono affatto finiti".
Nel lato nord dell'avamporto sarebbero in corso, si legge, i lavori per la realizzazione di un'area di servizio per le attività portuali.
L'area dovrebbe ospitare un distributore di carburanti per le imbarcazioni, un travel lift per il sollevamento delle imbarcazioni, ed altre attrezzature necessarie per le riparazioni.
Perchè tanta fretta di inaugurare, prima della fine dei lavori, allora?
Il giornale locale impotizza che l'inaugurazione possa aver avuto un carattere elettorale, essendo avvenuta l'ultima domenica prima delle primarie di coalizione. Insinuazioni?
Forse le cose non stanno proprio così. Un'altra pista andrebbe battuta. Tantissimi i senigalliesi presenti, diecimila, e chi li ha visti ha potuto vederli gioire sinceramente per quanto è stato offerto: i giochi di acqua sul mare, la minicrociera, l'esposizione, i due quintali di sardoncini scottadito, nonchè la degustazione della zuppa di cozze e vongole in guazzetto, e dei 60 Kg di penne allo scoglio, offerti dal Comune. Delizioso!
Forse in questo momento di crisi, di difficoltà con i mutui e con il lavoro, la gran parte dei cittadini preferisce un bel piatto di pesce, alle discussioni sulla tempistica dell'inaugurazione o all'imputazione più corretta della spesa relativa al rinfresco.
I diecimila quindi sarebbero dei menefreghisti? No, forse sono rassegnati e pensano, a torto o a ragione, che le belle mangiate sono sia di destra che di sinistra...
Meglio passare una domenica meno triste del solito, piuttosto che immersa nei noti problemi.